Prepariamoci a sentire sempre più spesso nei prossimi giorni il nome di Jack Ma, l'imprenditore cinese che da poche ore si vocifera voglia mettere le mani sul Milan per 500 milioni di euro. Secondo fonti non identificate, la figura sarebbe a capo di una cordata di potenziali acquirenti che avrebbe in mente un'operazione in grado di coinvolgere anche l'ex Ct Marcello Lippi in qualità di nuovo direttore tecnico, il tutto ovviamente vincolato all'assenso dell'attuale proprietario.
Se però il nome di Jack Ma può giungere nuovo alle orecchie nostrane, in patria (e non solo) è una delle personalità più influenti del panorama economico e finanziario, e anche nel mondo della tecnologia si può considerare un protagonista assoluto. A detta di Forbes è il secondo uomo più ricco di tutta la Cina, secondo solo al magnate immobiliare Wang Jianlin (non a caso anche lui interessato al calcio europeo); il suo patrimonio però, stimato a 20 miliardi e mezzo di euro, non nasce dal cemento bensì dall'universo tutto virtuale della Rete.
Classe 1964, ex guida turistica fai da te ed ex insegnante universitario, Jack Ma si interessa a Internet nel 1995, durante un viaggio negli Stati Uniti, dove scopre il World Wide Web insieme al fatto che il suo paese non vi è per niente rappresentato. Prova a rimediare con China Pages, una sorta di progetto di pagine gialle online, promettente ma immediatamente inglobato da una joint-venture forzata con un'azienda statale; nel 1999 fonda Alibaba, oggi primo gruppo di ecommerce cinese che può contare su un mercato da 632 milioni di utenti.
Creata ad Hangzhou nell'appartamento di Ma con la collaborazione di 17 colleghi e amici, la piattaforma nasce con l'intento di mettere in contatto esportatori cinesi e potenziali compratori stranieri, e in pochi mesi raccoglie finanziamenti per 25 milioni di dollari da Goldman Sachs e dalla giapponese SoftBank. Nel 2003 dal gruppo prende le mosse anche Taobao, un servizio nato per competere con eBay e che ad oggi è il più utilizzato in Cina, ma l'evoluzione della creatura di Jack Ma è già inarrestabile su tutti i fronti: il gruppo Alibaba cresce a dismisura con attività che spaziano dal cloud computing alla messaggistica istantanea, passando per la musica in streaming e per il microblogging in stile Twitter di Sina Weibo.
Nel 2013, all'età di 48 anni, Ma decide di lasciare le redini di Ceo del gruppo nominando come suo successore Lu Zhaoxi, fondatore nel 2004 di Alipay, servizio di pagamento online in stile PayPal che però muove quantità di denaro decisamente più impressionanti. Nel 2014 il gruppo viene quotato in borsa a Wall Street infrangendo tutti i precedenti record per la maggiore offerta pubblica iniziale, superando i 22 miliardi di euro.
Poco prima della quotazione di Alibaba, Jack Ma e la sua holding mostravano già ulteriori segnali di interesse per il mondo dell'intrattenimento e dei media portandosi a casa una quota sostanziosa della squadra di calcio del Guangzhou per 169 milioni di euro e una quota di maggioranza della casa cinematografica ChinaVision Media per 711 milioni. Il suo ultimo acquisto importante risale alla fine del 2015 ed è un quotidiano: il South China Morning Post, comprato per 234 milioni di euro. Che il suo prossimo obbiettivo possa essere un importante club europeo come il Milan non sarebbe assurdo.