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Brasile, il lato oscuro dei Mondiali di calcio del 2014

Graffiti a Rio de Janeiro

I Mondiali di calcio del 2014 in Brasile saranno una grande festa, ma non senza ombre. Fino ad ora sono stati investiti 14,5 miliardi di dollari per la costruzione di aeroporti, stadi e per potenziare i trasporti. Così, quella nel Paese sarà la Coppa del Mondo più costosa della Storia.

PROMESSE DI CRESCITA ECONOMICA
Il governo di Dilma Rousseff confida molto nei Mondiali, perché la promessa della Fifa è una crescita economica garantita e la creazione di nuovi posti di lavoro, circa 700mila, e un aumento del Pil dello 0,26%, cioè 4 miliardi di dollari.

LA LEZIONE SUDAFRICANA
Peccato che l’investimento iniziale debba essere affrontato solo dallo Stato brasiliano. Gli investitori privati hanno imparato bene la lezione dei Mondiali di calcio in Sudafrica nel 2010 e questa volta mettono pochissimi soldi a disposizione.

SENZA I PRIVATI
La ristrutturazione di alcuni stadi e la costruzione di altri è stata finanziata da sponsor privati, che hanno perso l’investimento perché dopo l’evento non sono più stati usati. Troppo grandi per essere redditizi. Così, il 99% dei costi dell’organizzazione dei Mondiali di calcio in Brasile sarà stanziato dal settore pubblico.

IL SOGNO SUDAFRICANO
La prima Coppa del Mondo su suolo africano aveva scatenato la speranza della popolazione del Paese. Ma il costo per la nazione è stato del 1.709% più alto del previsto. Invece di guadagnare 600 milioni di dollari, come preventivato, il Sudafrica ha perso 2,3 miliardi. La Fifa invece guadagnò 2,5 miliardi, i ricavi più alti della storia dell’organizzazione.

UN MARE DI DEBITI
L’Osec (Business Network Switzerland) ha denunciato che gli Stati federali e le città brasiliane stanno contraendo una serie di debiti di lungo periodo: “Le regole di limitazione per eccesso di prestiti sono state sospese. I prodotti e servizi che sono legati alla costruzione degli stadi in Brasile beneficiano oggi della deroga delle tasse”.

PARADISO FISCALE
La Fifa e gli sponsor dei Mondiali hanno chiesto come condizione una deroga al pagamento delle tasse e i diritti esclusivi per le vendite durante l’evento. Questa eccezione costerà al Brasile circa 680 milioni di dollari. Inoltre, la Fifa è riuscita a sospendere la legge brasiliana che proibisce la vendita di alcol negli stadi per evitare situazioni di violenza. “L’alcol è parte della Coppa del Mondo della Fifa e questo non si negozia”, hanno avvertito dall’organizzazione. Budweiser, sponsor dell’evento, beneficerà dell’esclusiva in Sudafrica. Così i produttori di birra locali sono rimasti fuori dalle vendite.

PREOCCUPAZIONE PER LE PROTESTE
In più, la Fifa ha anche chiesto che il Brasile si assuma tutte le responsabilità finanziarie derivate da possibili danni causati da catastrofi naturali e attacchi terroristici. Un rischio estremamente alto viste le manifestazioni violente avvenute a giugno dell’anno scorso durante la Confederations Cup.

SFRATTI E PROSTITUZIONE
Secondo Raquel Rolnik, rappresentante delle Nazioni Unite per il diritto all’abitazione, in Brasile si sta prendendo come scusa la Coppa del Mondo del 2014 per cambiare la struttura e l’organizzazione delle città brasiliane senza una previa discussione pubblica, né processi partecipativi. Anche Amnesty International ha denunciato che 150mila persone sono state sfrattate dalle loro case per fare spazio a stadi e strutture dei Mondiali di calcio, mentre città come Porto Alegre, Rio de Janeiro e San Salvador de Bahia hanno ridotto l’estensione e il numero delle zone di preservazione ambientale permanente per fare spazio alle nuove infrastrutture.

Molte ong brasiliane sono inoltre preoccupate dell’aumento della prostituzione durante l’evento e dell’esclusione dei venditori ambulanti dalle vendite di gadget durante la Coppa del mondo. In Sudafrica 100mila persone hanno perso il lavoro e si stima che in Brasile l’evento colpirà circa 300mila lavoratori informali.

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