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Caccia alla volpe: scoppia la polemica animalista

In difesa degli animali esplode su internet la polemica contro la Provincia, ma da palazzo Piloni arriva una stretta rispetto al calendario venatorio regionale

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BELLUNO. Cinzia la definisce «una crudeltà». Paola fa notare come promuovere queste attività sia «diseducativo» nei confronti dei giovani. Luca minaccia di escludere il Bellunese dalle sue mete turistiche. Sono solo alcune delle decine e decine di mail che in questi giorni sono state inviate da tutta Italia per chiedere lo stop alla caccia alla volpe.

Un’azione congiunta che ha visto arrivare in poche ore missive da Firenze, Torino, Genova, solo per citarne alcune. Le mail vengono indirizzate al servizio Caccia e Pesca, Settore Tutela e gestione della fauna e delle risorse idriche della Provincia di Belluno e per conoscenza a Federalberghi.

Le lettere hanno tutte più o meno lo stesso tono: chiedono con forza che la Provincia di Belluno annulli la caccia alla volpe in corso. In alcune lettere sono riportati anche i dettagli di alcune uscite nel Comune di Mel.

Tutte sostengono l’inutilità delle battute di caccia, definendo poco convincenti le motivazioni sanitarie per il controllo della rabbia. Seppur molto simili tra di loro, le lettere arrivate in Provincia sono quasi tutte firmate e provengono da ogni parte d’Italia.

Non è la prima volta che il web viene usato per petizioni di varia natura e spesso proprio la caccia è uno degli argomenti più dibattuti.

Questa volta l’invio di messaggi in posta elettronica è stato davvero massiccio anche se, in realtà, la normativa provinciale in materia di caccia è più restrittiva rispetto a quella regionale, valida già da diversi mesi.

Il calendario venatorio regionale autorizza, infatti, anche la caccia con segugio fino al 30 gennaio. Per tutelare alcune specie la Provincia di Belluno ha deciso di vietare l’utilizzo del segugio con l’eccezione, appunto, della caccia alla volpe.

Secondo le stime degli uffici tecnici della Provincia sono un centinaio gli esemplari cacciati ogni anno nel Bellunese. Impossibile fare un censimento in questo momento: la sensazione è che la popolazione sia in aumento. L’epidemia di rabbia che si era sviluppata negli anni passati può dirsi ormai conclusa.

La tempistica con cui è partita la “pioggia di mail” non è casuale: questo è proprio il periodo tradizionale per la caccia alla volpe, un’attività che viene praticata soprattutto in Valbelluna e nelle zone più abitate, cioè dove si possono trovare più animali da fattoria.

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