5 modi per generare energia pulita dai treni

Il treno è il mezzo di trasporto più ecologico di tutti, ma è possibile risparmiare ancora di più e addirittura sfruttarlo per produrre energia? A vedere questi 5 progetti pare proprio di sì

Cosa c’è di più tradizionale, popolare ed ecologico fra i sistemi di trasporto moderni, del treno? I binari sono stati il primo esempio di avvicinamento, via terra, fra città lontane, hanno ispirato artisti, poeti e scrittori; nei decenni si sono evoluti per offrire servizi sempre più adeguati al mutare delle esigenze (in una competizione terra – cielo con l’aereo che va avanti da 80 anni).

Il quesito che alcune società di gestione delle ferrovie si sono poste, in tempi recenti e, in special modo, in questo periodo che impone, in tutto il mondo, una certa riduzione dei consumi, è: il treno può servire allo sviluppo sostenibile? È possibile ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dei trasporti ferroviari e addirittura sfruttarli per produrre energia pulita?

A leggere questi 5 progetti pare proprio di sì. Ci auguriamo che vengano portati avanti in maniera concreta. E che, in Italia, si arrivi in tempi più brevi possibile a programmi di incentivo valido all’impiego del treno, anziché tagliare i fondi a Regioni ed enti locali che, secondo quanto abbiamo riportato nei giorni scorsi a seguito di un’indicazione di Legambiente, rischiano di ridurre ancora di più nel nostro Paese gli spostamenti quotidiani dei pendolari.

Svezia: l’energia termica generata dal treno riscalda un edificio

train_in_sweden_1cao7

Una delle peculiarità del treno è la grande quantità di energia termica che viene generata. Avvicinandosi alla motrice, chiunque è in grado di percepire l’elevata temperatura di esercizio del propulsore del convoglio. In estrema sintesi, ci sarebbe abbastanza calore da azionare centinaia di bollitori. InSvezia, si è arrivati al risultato che il calore generato dai treni nelle stazioni viene sfruttato da dei sistemi di convogliamento, anziché disperderlo nell’atmosfera il calore. Nel 2008, Jernhusen-AB, una delle aziende di gestione delle stazioni svedesi, ha proposto l’impiego del calore sviluppato dal sistema treni di una stazione di Stoccolma per provvedere al riscaldamento del Kungsbrohuset, un edificio che ospita uffici di aziende private. Questo grazie a un sistema di scambiatori di calore e condutture, che hanno permesso il trasferimento dell’energia termica da un luogo (la stazione) a un altro luogo (l’edificio). Il risultato è stato che il 25% del calore proveniente dalla stazione è sufficiente al riscaldamento dell’edificio.

Israele: l’energia corre sui binari

train_in_israel_oduxb

Sappiamo che i treni, durante la loro marcia sui binari, esercitano una notevole quantità di forza meccanica. Esistono delle tecnologie (i trasduttori) che convertono questa energia meccanica in energia elettrica. È, detta in soldoni, il principio dell‘effetto piezoelettrico: un materiale sottoposto a un certostress meccanico, produce energia elettrica. Questa tecnologia, sviluppata “in grande”, è stata utilizzata dall’azienda israeliana Innowattech, azienda che realizza generatori piezoelettrici. In breve: una grande quantità di sensori piezoelettrici è stata sistemata fra le traversine dei binari di una linea ferroviaria israeliana. Il compito di questi sensori è di catturare l’energia generata dai treni durante la marcia (che causa notevoli vibrazioni e pressione) e di immagazzinarla all’interno di accumulatori o immetterla direttamente nella rete elettrica.

USA: energia dalle fasi di frenata

train_in_usa_8hss2

Una legge fisica dice che qualsiasi corpo in frenata accumula energia. Se questo è vero per le biciclette, le moto e gli autoveicoli (pensiamo ai dispositivi di accumulo dell’energia durante le fasi di frenata, che da tempo vengono installati nelle auto di ultima generazione), è ancora più efficace per i treni: centinaia di tonnellate, quando frenano, producono una enorme quantità di energia cinetica. Questo principio è stato preso in considerazione da The Southeastern Pennsylvania Transportation Authority, l’azienda di gestione della rete ferroviaria della Pennsylvania, che dall’anno prossimo doterà la flotta di convogli con i sistemi di recupero dell’energia in frenata. L’obiettivo, in questo caso, è doppio: ridurre l’energia elettrica per il movimento del treno, grazie alla forza già immagazzinata nelle batterie, e di conseguenza abbassare i costi dell’energia elettrica; e rivendere una parte dell’energiaalle authority elettriche.

Francia: acqua calda dalla metropolitana

metro_in_france_

Da un capo all’altro della città in una manciata di minuti. La rivoluzione del traffico urbano, avviata a Londra con la prima metropolitana costruita nel 1863, oggi si accompagna allo sviluppo sostenibile. Il merito, in questo caso, va alla RATP (Régie Autonome des Trasports Parisiens), l’azienda di gestione del metrò di Parigi. In questi mesi è in progettazione un sistema di trasferimento del calore sviluppato dai convogli della metropolitana per utilità pubblica. Il sistema, simile a quello illustrato nell’esempio relativo alla Svezia e a quello attivato a Filadelfia, consisterà in uno scambiatore di calore – che sarà installato in corrispondenza della stazione di Rambuteau della linea 11 – che incanalerà il calore generato dai vagoni verso le tubature dell’acqua di un edificio di 17 appartamenti situato nelle vicinanze della stazione. Gli abitanti del palazzo, nei prossimi mesi, potranno avere acqua calda… grazie al passaggio della metropolitana.

Cina: Lo spostamento dell’aria serve a produrre energia

train_in_china_yibfc

La sterminata rete ferroviaria cinese è la più fornita al mondo di linee ad alta velocità. È uno dei modi che il recente boom economico ha generato per ridurre le distanze fra le principali città della Cina. In altri termini: anche dall’alta velocità si può ricavare energia. Prendendo a prestito il calore? O l’elettricità? Niente di tutto questo: sfruttando lo spostamento d’aria provocato dal passaggio dei treni. In altre parole: l’energia eolica. Si tratta di un sistema di turbine eoliche, messo a punto da due ingegneri, Qian Jiang e l’italiano Alessandro Leonetti Luparini(quest’ultimo noto per avere presentato, nel 2009, un sistema di ricarica ecologica per telefoni cellulari). Lungo gli scambi delle linee ad alta velocità, saranno installate delle T-box(questo il nome scelto), ovvero delle piccole centrali, con all’interno delle turbine eoliche, che serviranno a catturare l’aria prodotta dal passaggio dei convogli, la convertiranno in energia elettrica e la invieranno alla rete energetica.

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook