Orfani – Nuovo Mondo n. 5: Predatori – Recensione

Pubblicato il 16 Febbraio 2016 alle 19:06

In fuga dai lupi alieni e dai cani robot governativi, Rosa è costretta a staccarsi dal suo gruppo per aiutare il remissivo Paul, ancora sconvolto dalla morte del fratello. Nel frattempo, la Juric rivela i suoi terribili piani per la sopravvivenza dell’umanità sul Nuovo Mondo e sguinzaglia Sam sulle tracce della figlia di Ringo. Nello scontro s’intromette un terzo misterioso predatore assetato di vendetta.

In una recente intervista, George Lucas, creatore di Star Wars, ha dichiarato: “La gente non capisce che Star Wars è fondamentalmente una soap opera e parla di problemi di famiglia. Non parla di astronavi.” Lo stesso si potrebbe dire di Orfani che, sotto la glassa dell’action e degli elementi fantascientifici, cela fin dalla prima stagione un’autentica saga familiare che continua a riservare al lettore numerosi colpi di scena e pugni allo stomaco.

Alla sceneggiatura di questo quinto episodio di Nuovo Mondo torna la coppia composta da Roberto Recchioni e Michele Monteleone, già autori di Madri guerriere (n. 2 di questa terza stagione), che citava Aliens – Scontro Finale. Uno dei principali riferimenti di questo numero è evidente fin dal titolo mentre la cover di Matteo De Longis preannuncia la comparsa di un misterioso personaggio.

A tenere banco, dopo una sequenza action introduttiva, è la Juric che espone il suo atroce piano di epurazione, una distorta, forzata selezione (in)naturale che non si basa sull’ignoranza di ideologie xenofobe o omofobe. Al contrario. La logica della Juric denota un cinico ed agghiacciante pragmatismo. Prosegue il semplice ma efficace contrasto tra la donna e Rosa, figure materne, entrambe gravide, come pure il conflitto tra la protagonista e Sam sviluppato attraverso il rapporto con la rispettiva figura genitoriale.

La componente intimista di Rosa continua ad essere espressa attraverso un dialogo interiore con il nascituro in forma di didascalie epistolari. Rispetto ai numeri precedenti, l’action denota maggior inventiva sia per quanto riguarda le coreografie di combattimento che lo sfruttamento dell’ambientazione. Davide Gianfelice aveva già illustrato All’ultimo respiro, quinto numero della stagione precedente nonché il più adrenalinico della serie finora.

Il tratto affusolato e spigoloso ben si adatta al dinamismo delle scene con la consueta pioggia di linee cinetiche e cacofoniche onomatopee. Le soluzioni cromatiche di Annalisa Leoni sono altamente suggestive con lo sfondo delle vignette che s’illumina per esaltare i momenti più cruenti dei combattimenti. Magnifico lo scontro fratricida finale che sa di revival della prima stagione come pure l’epilogo dicotomico che cita La Vendetta dei Sith.

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