«Il licenziamento di Azzalini? L’ho trovato esagerato. In Rai si vedono cose ben peggiori…». Tipo? «Quello che è successo ieri sera a Ballarò». Lancia bordate Michele Anzaldi, pasdaran del premier in Rai. Ex portavoce di Rutelli, più renziano di Renzi e amico di Filippo Sensi, il deputato Pd e segretario della commissione di Vigilanza Rai liquida il caso del responsabile intrattenimento di Raiuno appena cacciato da Viale Mazzini per il disastro di Capodanno e apre il fuoco su Raitre.

Scusi, ma che c’entra Ballarò?

«Il conduttore Massimo Giannini ha affermato che sul caso Boschi-Banca Etruria c’è un “rapporto incestuoso”. È un’affermazione vergognosa, che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Boschi lo quereli».

Forse intendeva rimarcare il possibile conflitto d’interessi o la questione di opportunità?

«Non mi interessa, è calunnia. E qualcuno ora deve rispondere»

Chi?

«Giannini stesso, ma anche Maggioni (presidente Rai, ndr.), Verdelli (direttore editoriale Rai) e Vianello (direttore di Raitre). Qualcuno mi spieghi perché i super dirigenti Rai che guadagnano quattro volte più del premier non intervengono».

Sta per caso chiedendo il licenziamento di Massimo Giannini?

«Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno… C’è stato un cambio di rotta, ora si vada fino in fondo. Serve la stessa determinazione. Ballarò non è più una trasmissione di qualità e anche gli ascolti lo dimostrano. Prendiamo la trasmissione di ieri (martedì 26, ndr.): il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare».

Che il compito della Rai sia tranquillizzare è opinabile.

«Allora diciamo che dovrebbe fare informazione. Parliamo di una vicenda in cui c’è stato un drammatico suicidio».

Con questa intervista è partita l’offensiva di Renzi per prendersi Raitre?

«Visti i risultati di ascolto, farebbe bene».

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