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Trieste, ferito da un cinghiale inferocito

L’esemplare è entrato nel cortile di una casa di Longera in cerca di cibo: alla fine ha ferito il proprietario e ucciso il cane pastore che l’aveva difeso

3 minuti di lettura
La moglie di Bruno Zerial, l'uomo aggredito dal cinghiale, mostra il luogo dell'aggressione (Lasorte) 

TRIESTE È stato aggredito da un cinghiale, che lo ha ferito seriamente con le zanne. Morsi e colpi tremendi sferrati dal basso verso l’altro mentre era a terra nel suo orto, in strada per Longera 206.

Il ferito si chiama Bruno Zerial, 71 anni, pensionato, conosciuto anche col nome di Nok. È stato un miracolo che le zanne, usate come dei pugnali, alla fine non siano entrate profondamente nell’addome fino ai visceri. L’uomo è ricoverato all’ospedale di Cattinara. Ha riportato lesioni alle gambe. Il cane di Zerial, un pastore di Ciarplanina di nome Billi, dell’età di 5 anni, ha difeso il proprio padrone fino all’ultimo respiro. È morto per le conseguenze di una grave emorragia causata da alcune profonde ferite al collo e al torace causate proprio dal cinghiale.

[[(MediaPublishingQueue2014v1) Trieste, 70enne ferito dal cinghiale: i luoghi dell'aggressione]]

L’episodio si è verificato ieri attorno alle 6.30. Bruno Zerial, fino a poco prima era era in casa dove vive con la moglie Neva e il figlio. Si è accorto che nella corte, proprio davanti alla casa, c’erano due cinghiali. Arrivati, evidentemente, dalla pendice che si trova esattamente dietro allo stabile. Cercavano qualcosa da mangiare. «Era ancora in pigiama, si è infilato all’improvviso i pantaloni e si è precipitato fuori per scacciare i cinghiali», ha raccontato ancora spaventata per l’accaduto la moglie. L’uomo così è corso in cortile preceduto dal cane che, secondo quanto poi riferito da alcuni vicini di casa svegliati per il parapiglia, ha cominciato a ringhiare verso i due cinghiali, due esemplari di maschio del peso di almeno cento chili ciascuno. Bruno Zerial, nel tentativo di allontanare i due cinghiali, ha afferrato un badile che era appoggiato a pochi metri.

Ed è stato a questo punto che, secondo la prima ricostruzione, il cane si è lanciato contro i due animali per proteggere il padrone. Un cinghiale è scappato mentre l’altro ha aggredito, sbattendolo violentemente a terra, lo stesso Zerial. Lo ha azzannato con forza alle gambe, morsicato con una violenza tremenda. Il povero cane, ha avuto, come detto, la peggio: il cinghiale lo ha raggiunto con i denti al collo e poi lo ha ferito profondamente al torace. E questo mentre stava contemportaneamente lottando con l’uomo che era riverso a terra.

Aggredito dal cinghiale, parla la vicina

L’incubo è durato una decina di minuti. Bruno Zerial urlava: «Aiuto! Aiuto!». A dare l’allarme è stato Claudio Dazara, il titolare del supermercato che si trova a poche decine di metri, scendendo per strada per Longera. Era andato a casa di suo figlio Paolo, il cui cortile che confina con l’orto di Zerial. «Bruno - racconta Claudio Dazara - era riverso a terra in una pozza di sangue. L’ho sentito urlare al cane di mollare, di andar via. Ma l’altro lo morsicava come un forsenanto e lo attaccava. È stata - ricorda - una scena tremenda, spaventosa. Per liberarlo abbiamo cercato di attrarre l’attenzione del cinghiale che poi finalmente se n’è andato via, saltando assieme all’altro, la rete di recinzione. Solo così ci siamo potuti poi avvicinare a Bruno e intanto abbiamo chiamato i soccorsi». Dopo pochi minuti è giunta l’ambulanza del 118. I sanitari hanno prestato le prime cure al ferito. Ma anche al povero cane che era riverso sul terreno privo di sensi. Sono giunti i guardacaccia e volontari dell’Enpa, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare per il pastore, che è morto poche ore dopo.

Ma torniamo al fatto di sangue. Finito l’attacco nel cortile, mentre un esemplare pare se ne fosse andato, tornando verso il pendio, l’altro che era rimasto ferito, come impazzito, ha cominciato a correre nelle corti delle case vicino saltando la rete di recinzione. «Stava venendo verso di me mentre uscivo da casa per andare da mio marito che era a terra ferito», racconta ancora Neva Zerial. Poi l’animale ferito dopo aver addirittura attraversato la strada, lasciando una lunga scia di sangue sul terreno, ha puntato verso il monte sparendo nella vegetazione.

«L’ho visto mentre stava attaccando Bruno. Sono rimasto paralizzato dalla paura», ricorda turbato Francesco Gec che abita proprio nella casa di fronte. «Povero cane. Billi aveva cinque anni e stava sempre con il suo padrone», aggiunge Silvia Carnielli. Anche lei vive in una casa a pochi metri dalla corte dove Zerial è stato aggredito dal cinghiale. Dice ancora: «Ho sentito Bruno che urlava e chiedeva aiuto e sono subito uscita fuori a vedere cosa stava accadendo. L’ho visto riverso a terra. C’era sangue dappertutto e il cinghiale lo stava colpendo. Il cane abbiaiava e morsicava. Una scena che non dimenticherò mai».

«Un fatto del genere non era mai accaduto prima d’ora. Se penso che il cinghiale voleva prendere anche me, mi vengono i brividi. Per fortuna le condizioni di Bruno non sono gravi. - afferma la moglie Neva -. Siamo stati con lui al Pronto soccorso dove gli hanno suturato le ferite. Ma avrà bisogno di altri controlli. Non voglio neache immaginare cosa sarebbe successo se lì ci fosse stato un bambino...».

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