Eric Schmidt: Internet è destinata a sparire

Semplicemente, la Rete del futuro prossimo sarà ovunque senza che ce ne se ne renda conto
<<enter caption here>> on June 4, 2013 in San Francisco, California.Justin Sullivan

La si può tranquillamente considerare una provocazione dialettica. Che il massimo dirigente di Google affermi che "Internet è destinata a sparire" sembra una frase studiata a tavolino per "bucare" e assicurarsi l'interesse dei lettori. Infatti, Eric Schmidt, una volta attirata l'attenzione della platea del World Economic Forum tenutosi a Davos, Svizzera, ha precisato che la Rete più che sparire, semplicemente troverà un nuovo spazio, meno intrusivo,  per essere presente tutto intorno a noi.

*"Saremo circondati da così tanti sensori e accessori connessi alla Rete, che pur essendo ovunque sarà sempre più difficile rendersene conto", ha specificato Schmidt. *Immaginiamo una stanza della nostra casa in cui tutti gli oggetti tecnologici siano collegati alla Rete: "Diventeranno una presenza normale, interagire con loro un'abitudine quotidiana", ammette il presidente esecutivo di Google. "E così Internet, pur passando in secondo piano, permetterà di far emergere un mondo altamente personalizzato, altamente interattivo e decisamente interessante."

C'è ancora chi pensa di non aver bisogno di Internet. Un po' come quando una ventina di anni fa si andava fieri di non avere un telefonino, ma è chiaro che ormai *"Non è più possibile isolarsi dalla Rete. *Gli stessi Governi non possono più prescindere da Internet per quanto riguarda l'aspetto bancario, quello delle comunicazioni e del nuovo modo in cui i cittadini hanno imparato a comunicare."

Eppure, sempre in occasione del WEF di quest'anno, altre considerazioni hanno cercato di analizzare il futuro della Rete. Sheryl Sandberg, Direttore Operativo di Facebook, ha fatto notare che il cambio, per ora è solo la punta di un iceberg destinato a diventare sempre più grande:* "Al giorno d'oggi solo il 40% della popolazione mondiale ha accesso a Internet. Immaginiamoci quanto potrebbero cambiare le cose quando la percentuale salirà al 50 o al 60 per cento."*

Sandberg puntualizza anche un altro aspetto che se al momento può sembrare più che ovvio, solo un paio di decadi fa era da considerarsi impensabile. "Grazie a Internet, adesso, tutti possono dire cosa pensano, tutti possono commentare una notizia, postare il proprio pensiero. La Rete ha dato voce a una popolazione che storicamente non l'ha mai avuta."

Trattandosi di un Forum che ha a che fare con l'economia, anche il problema del lavoro è stato preso in considerazione, analizzando la nuova rivoluzione tecnologica che sta vivendo il mercato. "Tutti sono preoccupati per i posti di lavoro, ma semplicemente perché la trasformazione sta avvenendo a una velocità che non si è mai vista prima", ha ammesso la Sandberg. "Però non dobbiamo dimenticare che la tecnologia non crea solo posti di lavoro tecnologici.*"* Una statistica, citata da Eric Schmidt, infatti, mostra che per ogni posto di lavoro "tecnologico" si vengono a creare altri 5/7 posti di lavoro in altre aree economiche.

Forse è un mercato alla cui velocità non siamo abituati; forse presto vivremo circondati da un Rete che non potremo vedere; ma sembra che sia un mondo che non dovremmo temere, anzi.