Approvata alla camera la legge che vieta ai condomini di vietare gli animali

Vietato vietare animali nei condomini. Sembra un gioco di parole, ma è questo ciò che ha stabilito la Camera oggi con un'integrazione all'articolo 1138 del Codice Civile secondo la quale "le norme del Regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici". Finalmente l'anacronistico divieto di possedere o detenere animali da compagnia, quando previsto dal regolamento condominiale, verrà abolito, dando via libera alla convivenza tra bipedi umani e quadrupedi pelosi.

Vietato vietare animali nei condomini. Sembra un gioco di parole, ma è questo ciò che ha stabilito la Camera oggi con un’integrazione all’articolo 1138 del Codice Civile secondo la quale “le norme del Regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”. Finalmente l’anacronistico divieto di possedere o detenere animali da compagnia, quando previsto dal regolamento condominiale, verrà abolito, dando via libera alla convivenza tra bipedi umani e quadrupedi pelosi.

Questo significa che tutti quei condomini, che per anni hanno provato in tutti i modi a impedire alle famiglie che vivono con quasi 20 milioni di quattro zampe, ora dovranno rassegnarsi: nessun regolamento potrà impedirlo. Tutti i dettagli e le positive ripercussioni sulla corretta convivenza tra due e quattrozampe nei condomini sono stati illustrati questo pomeriggio in una conferenza stampa nella sala stampa della camera dei deputati dall’On. Gabriella Giammanco, Gianluca Felicetti, presidente Lav, e Ilaria Ferri, direttore scientifico Enpa.

Questo ‘vietato vietare’ è un nuovo, concreto passo per porre fine a una discriminazione contro chi vive con animali domestici, una battaglia che per il diritto di proprietà sulle case aveva già visto schierarsi la Giurisprudenza, ma che vedeva ancora ben organizzata un vera e proprio animalofobia da condominio – ha detto Gianluca Felicetti, presidente della LAV – di fatto questo nuovo principio legislativo assicura anche la fine delle cause per il passaggio nelle scale e l’utilizzo degli ascensori da parte dei quattro zampe, una pace sociale che dovrà essere rispettata da tutti, senza alcun dubbio interpretativo“.

La LAV, che pubblica anche la lista dei deputati che, come da verbali online della Camera, si sono opposti con interventi nelle Commissioni all’approvazione della nuova positiva norma a tutela di animali e famiglie (ovvero Anna Margherita Miotto, Luciana Pedoto, Gino Bucchino (Pd); Carla Castellani, Mariella Bocciardo, Carmelo Porcu (Pdl); Donato Renato Mosella (Api)), chiarisce che naturalmente rimangono tutte le forme di tutela civile e penale che l’ordinamento già prevede a favore dei terzi che concretamente subiscano un danno dall’animale (inquinamento acustico, problemi igienico-sanitari certificati, per esempio). Ma l’approvazione di questa nuova legge fa venir meno inutili controversie giuridiche, con grande vantaggio anche per la cosiddetta “macchina della giustizia“.

Lo spiega chiaramente anche Giuseppe Buffone, Magistrato ordinario del Tribunale di Varese, argomentando la necessità dell’intervento Legislativo: “nell’attuale codice civile – dice il Magistrato- nessuna norma regola espressamente e in modo chiaro il diritto del condomino al proprio animale da compagnia, così registrandosi una variegata e multiforme rassegna di regolamenti e iniziative condominiali che testimoniano una inopportuna assenza del Legislatore dalla materia. Assenza giudicata “inopportuna” poiché è in progressivo aumento il contenzioso legato proprio alle controversie tra condomini e condomini in relazione a norme regolamentari che vietano la detenzione dell’animale o lo disciplinano con limitazioni o preclusioni a contenuto discrezionale e differenziato sul territorio“. Il risultato, fino ad oggi, era quindi una generale incertezza interpretativa che ha sempre inciso in modo diretto e immediato su quella “pace sociale” così sentita nell’ambito dei condomini e in generale della comunità.

La mia proposta di legge diventerà presto una realtà. Finalmente nessun regolamento condominiale potrà più vietare di possedere animali da compagnia in casa” ha detto la Giammanco, deputato del Popolo della Libertà. Anche l’ex ministro del Turismo, onorevole, Michela Vittoria Brambilla, ha espresso grande soddisfazione per la vittoria animalista: “con questa scelta viene finalmente esclusa la possibilità di imporre al proprietario una limitazione che davvero non aveva alcuna ragione d’essere. A questo punto mi auguro un rapido passaggio in Senato, per trasformare il testo in legge“.

Anche l’Enpa auspica una rapida approvazione del testo: “è una questione di civiltà –spiega l’associazione-: gli animali sono ormai parte integrante della nostra vita e del nostro tessuto urbano ed è assurdo pensare di escluderli dalle nostre abitazioni, spesso a causa di pregiudizi assolutamente infondati. Tanto più, è bene ricordarlo, che cani, gatti e alti animali da compagnia svolgono una importantissima funzione sociale per moltissime persone sole che in loro hanno trovato una vera ragione di vita. Il Parlamento si faccia dunque portavoce di questo comune sentire e abolisca un divieto che non ha alcun motivo d’essere“.

Roberta Ragni

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