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27 giugno 2015

Il volto oscuro dell'Expo


Il volto oscuro di Expo 2015

Chi non ha sentito parlare, almeno una volta, di Expo 2015? L’esposizione mondiale sul cibo, che ha come tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, in svolgimento a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015.
Un evento sentito da tutti, non solo per l’ovvia popolarità del protagonista in questione, il cibo, ma anche per la ricerca di nuove soluzioni: l’obiettivo principale è creare una nutrizione sostenibile su larga scala, puntando anche su un’alimentazione più sana.
Gli obiettivi, dunque, sono più che nobili, considerando anche che la popolazione è in costante aumento; tutto ciò non si “armonizza” con la presenta con la presenza all’Expo di sponsor ufficiali come McDonald’s e Coca Cola: due multinazionali che sono state quasi sempre associate al cosiddetto “cibo spazzatura”. In parole povere ci si chiede come sia possibile che ad Expo 2015, che dovrebbe rappresentare la volontà di trovare soluzioni ecosostenibili, siano presenti due sponsor che di certo in questi ultimi anni non si sono applicate più di tanto nella ricerca di soluzioni.

Infatti, secondo i dati riportati dal Manifesto Terra Viva (messo a punto dall’associazione Navdanya di Vandana Shiva, scienziata ed ecologista indiana), il suolo viene perduto a un ritmo dalle 10 alle 40 volte superiore a quello a cui può essere naturalmente ricostituito40. Questo significa il 30% di cibo in meno nei prossimi 20-50 anni. L’erosione dei suoli dilava le sostanze nutritive. E sotto la lente di ingrandimento ci sono proprio queste multinazionali, le quali, denuncia l’ecologista attraverso il suo blog, si sono accordate tra loro per brevettare i nostri semi, per influenzare la ricerca scientifica, per negare ai cittadini il diritto di essere informati, attraverso leggi sull'etichettatura degli Ogm. Le multinazionali che hanno distrutto i nostri terreni e la nostra salute ora saranno tutte ad Expo.

Il cibo sembra che stia diventando il protagonista principale anche per altre faccende, come i conflitti, infatti Secondo l’UNCCD, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta alla desertifica- zione, il 40% dei conflitti interni agli Stati, nell’arco di 60 anni è stato collegato con la terra e le risorse naturali.

Per quanto concerne invece l’alimentazione in senso stretto, è intervenuto il professore Franco Berrino, che dal 1975 lavora all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il quale ha affermato che bibite gassate, carni rosse, patatine fritte e pane preparato con farina raffinata (presenti ad Expo 2015) siano la causa  principale dell’aumento di peso della popolazione. La preoccupazione dunque riguarda la possibilità che insorgano gravi problematiche come diabete, obesità o tumori.

La trasmissione Report si è rivolta direttamente a Coca Cola, la quale, attraverso il direttore comunicazione di Coca Cola, Vittorio Cino, ha dichiarato: Non è vero che la bevanda zuccherata di per sé provoca l'obesità, tutto dipende dall'uso che se ne fa".
A tal proposito, sempre passando per i microfoni di Report, è intervenuto il docente di nutrizione dell’Università di Bologna Enzo Spini, che ha paragonato lo zucchero aggiunto alla droga, per la sua possibilità di creare una vera e propria dipendenza.


Expo 2015 affronta in modo molto vago e velato questa delicata tematica, e la causa potrebbe essere nella pressione economica di alcune multinazionali: Coca Cola, ad esempio, ha investito 10 miliardi di euro per essere sponsor di Expo 2015. Anche se la speranza ci induce a pensare il contrario, sembra che ancora una volta il mondo poggi le sue basi esclusivamente sull’economia.

Ci sono però anche aspetti positivi e messaggi incoraggianti da questo grande evento, come alcune soluzioni veramente innovative presenti nei vari Padiglioni, la possibilità di conoscere la “storia del cibo” attraverso il Padiglione Zero, ma forse il messaggio più importante è rappresentato dall’Albero della Vita, icona del Padiglione Italia, a cui possono accedere tutti i giovani fino ai 24 anni, mostrando, almeno una volta, la volontà di lasciare lo spazio ai giovani, di essere lungimiranti, e confermando anche le grandi doti degli italiani, quando si mettono all’opera.

Expo può ancora migliorare, e lo sta in parte già facendo, ma al di là del mero evento, comunque molto gradito, deve essere esempio e base di partenza per un attenzione maggiore riguardo il nostro pianeta, ma anche, diciamolo, per il nostro Paese!

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