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F1 | Vettel colora il grigio vuoto australiano

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[Rassegna stampa] 16 marzo 2015 – Dominio Mercedes, Ferrari di nuovo sul podio con Vettel, Red Bull a pezzi, McLaren-Honda non pervenuta. Ma anche 15 auto al via, Manor presente ma incapace di scendere in pista e una settimana passata più in tribunale che nel paddock poi rinata in gara. Questo il verdetto della pista dell’Albert Park, che ha inaugurato il Mondiale di Formula 1 2015. Vediamo come le cronache del giorno dopo analizzano e commentano la prima gara stagionale.

Australian Grand Prix, Melbourne 12 - 15 March 2015

Seb «l’italiano»
Proiettato «over the moon» da una Ferrari che forse nemmeno lui si immaginava potesse assecondare così in fretta i suoi sogni rossi […]. Però se felicità deve essere, ebbene, che sia totale. Profonda. Grassa. Italiana […]. Il Vettel che già si «tuffa» in quella lingua che Michael Schumacher ha invece sempre affrontato con circospezione, spiega che Seb è un tedesco formato esportazione, come certi calciatori — tipo Rummenigge — che impiegarono poco a integrarsi. È una velocità che definiremmo «slava», quella di Vettel nel sincronizzare l’esperienza professionale con un certo tipo di cultura: è un modo intelligente per attivare l’empatia“.
Flavio Vanetti, Corriere della Sera

15.03.2015 - Race, 3rd position Sebastian Vettel (GER) Scuderia Ferrari SF15-TGioia Seb
È fin troppo facile innamorarsi di un Sebastian Vettel così. Sorridente e leggero come chi vola su una nuvola, avendo realizzato il sogno di correre per la Ferrari e di riportarla sul podio alla prima gara in rosso. «Non è una vittoria, però per noi ha lo stesso sapore». Ma anche semplice e umano, al punto di rivolgere subito il pensiero alla nonna influenzata, che lo guardava da casa. Un Vettel felice e in forma strepitosa, rinato come la macchina che guida, così di buon umore da prendere perfino in giro Nico Rosberg in conferenza stampa, con ironia e sincerità inusuali in F.1. Sebastian è un tedesco dal cuore caldo. E per questo risulta simpatico, vicino a noi. Capace di battute sorprendenti […] e di grandi slanci d’affetto, come ieri abbracciando la portavoce personale Britta Roeske e il team principal Maurizio Arrivabene. Sul podio ha voluto parlare in italiano […] con la pronuncia perfetta di chi s’è messo a studiare perché vuole farsi capire da meccanici e tifosi. Dopo il traguardo, via radio si è sentito: «Ragazzi, forza Ferrari». E alle tv tedesche ha confessato che il messaggio se l’era preparato ed era nervoso perché ci teneva a dirlo bene: «So che la gente a Maranello lo avrebbe ascoltato». Vettel si è presentato così. […]”.
Luigi Perna, Gazzetta dello Sport

Australian Grand Prix, Melbourne 12 - 15 March 2015Kimi cede a Seb
C’è un sospetto che aleggia sulla gara di Melbourne: sino a che punto la Mercedes è andata al limite? E gli avversari le si sono davvero avvicinati? […] Sebastian ha rimediato a una brutta partenza con un sorpasso a Raikkonen da manuale. Kimi avrebbe potuto forzare nella staccata e rendere la vita difficile al compagno, ma non ha voluto mettersi in una situazione di pericolo. Ed è sembrato di tornare agli anni in cui i compagni di Schumacher cedevano supinamente la posizione al capitano. Intendiamoci, Raikkonen ha fatto bene a comportarsi in quel modo. […] Vettel è giunto staccato di 34″5. Un anno fa Alonso, 4°, rimediò dal vincitore Rosberg 35″2. La differenza è poca ma è tanta nella sostanza perché la macchina promette molto più della F14T e a spingerla c’è un gruppo affiatato dopo la rivoluzione di Marchionne. […]”.
Pino Allievi, Gazzetta dello Sport

Australian Grand Prix, Melbourne 12 - 15 March 2015Ferrari allegra ma non troppo. Rotta invertita
Il podio di Vettel vuol dire fiducia. Niente di più. Possiamo davvero sostenere che la Ferrari, al traguardo con 34”5 di ritardo da Hamilton, sia finalmente tornata? La risposta è no. […] un anno fa il distacco sul traguardo di Alonso era stato di 35”284 […]. L’atmosfera che si respira in Ferrari è però decisamente diversa. […] La differenza la fa soprattutto il fatto che, Mercedes a parte, sono spariti gli avversari e la Ferrari può tranquillamente puntare al secondo posto in campionato. […] L’inizio della Ferrari è stato buono, promettente. Non trionfale (il distacco dalle Mercedes è ancora altissimo). Una Ferrari allegra, ma non troppo, potremmo sintetizzare. La strada è quella giusta. Merito della prima macchina degli ultimi anni nata nella Galleria del vento di Maranello, di un progetto partito bene sotto la vecchia gestione e proseguito altrettanto bene con la nuova. […] L’ultimo pensiero è per la Formula 1. Solo 15 macchine al via, ridotte a 13 dopo un giro, rendono l’idea di uno sport in crisi. Se a questo aggiungiamo che di sorpassi non se ne sono visti, capirete perché sarebbe meglio inventarsi qualcosa prima che gli ultimi spettatori rimasti spengano la tv”.
Umberto Zapelloni, Gazzetta dello Sport

14.03.2014 - Free Practice 3, Ron Dennis (GBR) McLaren Executive ChairmanDolce sonnellino
Rosso il colore della Ferrari di nuovo sul podio. Rosso l’allarme per una F1 in caduta libera. […] Vettel ha già capito come guidare e parlare. Altro che Schumi, con tutto il rispetto. Una padronanza dell’italiano da padrone di casa. […]. La Ferrari è nata bene, siamo d’accordo; il motore Renault è nato moribondo e la power unit Honda spinge come un Ciao Piaggio sul Mortirolo. […] Alonso, la cui salute è decisamente migliorata, resta in purgatorio. Disertare Melbourne si è rivelato un affarone. Gazzosa, divano e pantofole mentre Ron Dennis arrancava all’ultimo posto. Quasi quasi salta anche la Malesia. […] una corsa che ha distribuito dolciumi a tutti; che ha neutralizzato persino Schwarzenegger. Sul podio sembrava Don Matteo […]. Tramortito dalla Mercedes, la più noiosa e infallibile arma letale”.
Giorgio Terruzzi, Corrriere della Sera

15.03.2015 - Race, Start of the raceUno show caduto in basso
Venti monoposto iscritte al campionato 2015, in 18 hanno disputato le qualifiche. Di queste sono riuscite a partire in 15 (mai successo da quando è nata la F1). Di queste sono arrivate alla fine della gara solo in 11. Alla fine il circuito era deserto e tra una macchina e l’altro si sentiva il cinguettìo degli uccellini dell’Albert Park. Il gp di Melbourne 2015 è stato probabilmente il più brutto e insignificante (sportivamente parlando) nella storia della F1. Un disastro totale, e inevitabile se si pensa ai presupposti con cui il Circus era arrivato in Australia. […] Se a questo si aggiunge la demenzialità di un regolamento sportivo che impedisce di lavorare liberamente sui motori, condannando a morte chiunque commetta un errore in fase di progettazione, viene da chiedersi se non ci sia, da qualche parte, la precisa volontà di distruggere tutto. […]”.
Marco Mensurati, la Repubblica

Australian Grand Prix, Melbourne 12 - 15 March 2015“Il Circus perde i pezzi”
Se ci sono 20 monoposto, quanti piloti servono per guidarle? In Formula 1 la risposta è 21. La Sauber non si era accorta di avere un contratto di troppo e ha dovuto convincere (a suon di franchi svizzeri) Van der Garde a farsi da parte. Questo è stato il primo problema di un carrozzone che si è presentato in Australia in condizioni disastrate. Totale: 15 vetture sulla griglia di partenza di cui una, la McLaren di Button, è stata doppiata due volte. […]”.
Stefano Mancini, La Stampa

Un circus da salvare
“[…] Il guaio di quello che si è visto ieri a Melbourne è […] in pista si sono visti tredici piloti in tutto. Una pena, oltreché una penuria. […] Un fatto gravissimo, perché in questo contesto, chiunque vinca – o comunque lotti anche con merito – rischia di vedere sminuita la portata dei suoi sforzi. […] Perché da anni si sa benissimo che c’è questa crisi – più che manifesta, sia economicamente sia tecnicamente – e non si fa nulla per risolverla? La Formula 1 deve restare il punto più alto dell’automobilismo, salvaguardando la ricerca tecnica, oltre alla competizione esasperata. Ma il rischio è che si passi dal calcio (11 contro 11) al calcetto (5 contro 5). E a quel punto la festa sarebbe finita”.
Ottavio Daviddi, Tuttosport

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