Il Tirreno

Grosseto

Via libera dal 2 settembre alla caccia del colombaccio

di Gabriele Baldanzi
Via libera dal 2 settembre alla caccia del colombaccio

È la novità di quest’anno, si potrà sparare alla specie dalla preapertura Storni e piccioni fuori dal mirino. Ecco il calendario appena approvato

05 agosto 2015
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GROSSETO. I cacciatori saranno contenti: potranno passare il Ferragosto pregustando lo sparo al colombaccio straordinariamente anzitempo. In due diverse sedute (lunedì 27 luglio e lunedì 3 agosto) il consiglio provinciale di Grosseto ha infatti chiuso la pratica più delicata dell’estate: l’approvazione del calendario venatorio 2015-2016. Si tratta, come noto, di un passaggio che ogni anno suscita un vespaio di polemiche, smarcando la Maremma rispetto al resto della Toscana. Stavolta no.

La novità. Il sindaco Emilio Bonifazi, richiesta una serie di pareri tecnici e dopo aver concertato con le associazioni dei cacciatori, ha deciso di uniformare le scelte di palazzo Aldobrandeschi con quelle degli altri comprensori regionali. Dopo tre anni il calendario venatorio provinciale è uguale a quello delle altre province toscane. Che significa: preapertura al colombaccio. Storia diversa per storni e piccioni. Grosseto resta infatti l’unica provincia in Toscana che, ancora una volta, non ha chiesto la deroga né per gli uni né per gli altri.

Il calendario. Ma andiamo per ordine. L’apertura della stagione venatoria 2015-2016 è fissata per domenica 20 settembre per le specie indicate nel calendario regionale, e la chiusura è il 31 gennaio 2016. Il 2 settembre è fissata la preapertura a tortora, gazza, ghiandaia, cornacchia e, appunto, colombaccio. In Maremma la caccia alla beccaccia si potrà effettuare dal 1 ottobre al 31 gennaio esclusivamente in forma vagante con l’ausilio del cane da cerca o da ferma, mentre nel mese di gennaio la beccaccia verrà cacciata esclusivamente nelle zone boscate.

Selvaggina. La caccia alla selvaggina migratoria, sia in forma vagante sia da appostamento, è consentita nel periodo 2 - 31 gennaio 2016 anche con l’uso del cane. Dal 2 al 31 gennaio 2016 i palmipedi, i rallidi e i trampolieri sono cacciabili, in forma vagante, anche con l’uso del cane, soltanto nelle zone palustri e lungo i corsi d’acqua nelle aree comprese fra la ferrovia e il mare, nei comuni di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Orbetello e Capalbio, al Lago dell’Accesa (Massa Marittima), a Istia d’Ombrone e nella zona palustre in località Voltina.

Tortora & C. La caccia alla tortora è consentita dal 20 settembre al 30 dicembre 2016; alla gazza, alla cornacchia grigia e alla ghiandaia dal 20 settembre al 28 gennaio 2016. La caccia alla starna e alla pernice rossa inizia il 1 ottobre e si conclude il 15 novembre.

Volpe. La caccia alla volpe in battuta e alla tana, può essere effettuata con un massimo di dieci partecipanti e cani idonei (ad esempio, non da ferma).

Scadenze. I cacciatori, singoli o in gruppo, che intendono effettuare battute di caccia nel mese di gennaio devono comunicarlo al comando di polizia provinciale telefonando al numero 0564/484901, o utilizzando la teleprenotazione, se stabilito unitamente allo stesso Comando. Devono indicare il Comune, la località e se l’attività verrà svolta al mattino o al pomeriggio. Entro il 20 marzo 2016 devono essere comunicati gli esiti delle cacciate.

Lepre e fagiano. Infine la lepre (consentita dal 20 settembre al 7 dicembre), il fagiano (dal 20 settembre al 31 dicembre) e il cinghiale (1 novembre - 31 gennaio). Disposizioni a parte per la caccia di selezione a daini, caprioli, e mufloni nei mesi di novembre, dicembre e gennaio (il lunedì e il giovedì), ad eccezione del territorio dell’Isola del Giglio.

Le reazioni. Sull’atto approvato dal consiglio provinciale sono ovviamente piovuti prima i complimenti di Federcaccia, Arci caccia e Anuu e adesso quelli di Libera Caccia: «Ora, però, il presidente Bonifazi – scrive il portavoce di Libera Caccia Paolo Isidori - modifichi anche la disposizione che innalzava a 23 il numero minimo dei partecipanti alle battute di cinghiale e l’imposizione di immettere solo fagiani di 60 giorni. Chiediamo inoltre al presidente della Provincia di vigilare sui due centri di produzione di selvaggina, perché la richiesta di contributo di 240.000 euro, fatta all'Atc, è a nostro avviso spropositata considerando il fatto, ad esempio, che il centro di Scarlino quest'anno non ha prodotto nemmeno una pernice ma ha fornito solo fagiani come qualsiasi altro commerciante presente sul mercato..».

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