Orto sul balcone: il basilico

Se non avete ancora dato inizio al vostro orto sul balcone, vi consiglio di cominciare con un’aromatica tanto semplice da curare quanto utile: il basilico. La semina viene solitamente effettuata tra febbraio ed aprile, dapprima in semenzaio, in modo che in seguito le piantine, allo spuntare della prima coppia di foglie, possano essere trasferite in un vaso. La distanza una dall’altra dovrà essere di almeno una ventina di centimetri. Per il fabbisogno domestico dovrebbero essere sufficienti dalle tre alle quattro piantine, che, per chi è alle prime armi, potranno essere acquistate presso un vivaio di fiducia, dove poter scegliere del basilico proveniente da agricoltura biologica, in modo da avere la certezza che esso non sia entrato a contatto con pesticidi o sostanze chimiche indesiderate.

La piantine acquistate dovranno essere trasferite in uno o più vasi. Il terriccio da utilizzare dovrà essere standard, né eccessivamente sabbioso, né troppo argilloso. Le annaffiature dovranno essere regolari, ma si dovrà porre attenzione a non eccedere con la quantità d’acqua impiegata, poiché radici eccessivamente imbevute potrebbero marcire. Di conseguenza la pianta, privata del proprio nutrimento, appassirebbe.

La raccolta del basilico avviene generalmente da aprile ad ottobre. Il basilico è una pianta annuale. Con l’arrivo dei primi freddi concluderà dunque il proprio ciclo di vita. Nel caso alcune infiorescenze si siano sviluppate nel corso della stagione calda, è possibile che uno o più semi siano caduti nel terreno e che una nuova piantina di basilico si prepari a crescere per l’anno successivo. In modo che il sapore caratteristico delle foglie non si alteri, è consigliabile cimare le infiorescenze, sia apicali che laterali. Al momento della fioritura, infatti, le foglie della pianta smettono di produrre le loro profumate essenze.

Il motivo principale per cui avere del basilico a portata di mano nel proprio giardino, sul balcone o sul davanzale, è quello di poter preparare in casa del pesto fresco in qualsiasi momento lo si desideri e per almeno sei mesi all’anno, in cui si farà a meno di acquistare il prodotto già confezionato in barattoli o vaschette, riducendo la quantità di rifiuti prodotti quotidianamente in cucina. A seconda dello spazio a disposizione, si potrà riuscire a preparare una certa quantità di salsa al basilico da conservare nel congelatore dopo averlo versato nei classici contenitori per i cubetti di ghiaccio o in vasetti di plastica di recupero, come quelli dello yogurt. Per preparare un pesto semplicissimo bastano davvero pochi ingredienti. Una manciata di foglie di basilico, olio extravergine d’oliva, pinoli o mandorle possono essere considerati il minimo indispensabile per ottenere un’ottima salsa da utilizzare per condire la pasta o da spalmare sopra tartine o pane affettato, magari con l’aggiunta di qualche oliva.

È importante ricordare che il basilico mantiene tutte le sue proprietà benefiche soprattutto se consumato crudo. Il suo sapore si sposa con quello di molti cibi, caratteristica che lo rende estremamente versatile in cucina. Il suo consumo a tavola stimola la digestione e l’attività delle ghiandole surrenali. I suoi benefici non sono però unicamente alimentari. Con alcune foglie di basilico si può preparare un infuso da utilizzare al momento dell’ultimo risciacquo dei capelli per renderli più lucidi.

L’infuso può essere aggiunto anche all’acqua della vasca o in una catino per il pediluvio, al fine di sfruttare le sue proprietà rilassanti. Il basilico è in grado di calmare il sistema nervoso, rivelandosi molto utile in caso di insonnia o di stati d’ansia. Una tisana preparata con foglie di basilico e capolini di camomilla può rivelarsi utile per combattere il bruciore di stomaco, mentre con basilico, lavanda, menta e semi d’anice si prepara un’efficace tisana anti cellulite. L’infuso di basilico può essere impiegato come collutorio per lenire le infiammazioni gengivali. In India veniva impiegato tradizionalmente per la preparazione di profumi destinati ai sovrani, data la sacralità che veniva conferita a questa pianta aromatica, considerata un vero e proprio dono agli uomini da parte delle divinità.

Marta Albè

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